La DDR, acronimo di Repubblica Democratica Tedesca, è stata effettivamente un mondo a parte celato dietro la Cortina di Ferro dove la vita quotidiana era scandita da repressione e controllo ad opera della Stasi. Dal dopoguerra in poi, la divisione netta tra Berlino Est e Berlino Ovest ha evidenziato sempre più differenze che hanno contribuito alla caduta del Muro di Berlino.
Come nasce la DDR
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale la Germania ha molto da ricostruire ma la divisione di Berlino crea un netto divario tra le parti. La zona Est è controllata dalla DDR, un partito riconosciuto con l’acronimo di Repubblica Democratica Tedesca che nasce fondendo il partito comunista e quello socialdemocratico.
Cosa significa l’acronimo DDR
L’acronimo DDR rappresenta l’abbreviazione di Deutsche Demokratische Republik che in italiano possiamo tradurre con repubblica democratica tedesca. Si tratta di un governo socialista che ha preso il comando dal 1949 al 1990 guidando la Germania dell’Est in una delle pagine più buie della storia seconde solo a quelle della Seconda Guerra Mondiale.
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La censura durante la DDR
Durante il governo da parte della DDR, la Germania ha vissuto in un clima di paura in cui la censura guadagnava il ruolo di protagonista. Sotto la guida attenta del partito SED di unità socialista venivano controllati tutti i mezzi di comunicazione: radio, giornali e televisioni non potevano essere liberi di esprimersi.
Ma non riguardava solamente la stampa: anche i privati cittadini potevano finire nel mirino ed essere controllati. L’obiettivo era monitorare e reprimere ogni forma di espressione pericolosa, ritenuta antiregime o la formazione di correnti politiche opposte. Tutte queste attività venivano svolte dalla Stasi, le loro “imprese” sono state svelate con l’apertura dei documenti conseguenti alla caduta del Muro di Berlino.
Cosa sapere sulla Stasi
La conosciamo come Stasi ma è nota a molti anche con il nome di Ministerium für Staatssicherheit: rappresentava l’agenzia di sicurezza e spionaggio in attività durante la repubblica democratica tedesca. Esordisce nel 1950, anno della sua fondazione, ma non è solamente una classica agenzia di intelligence: potremmo quasi definirla una macchina di controllo e repressione che poco aveva di diverso dal periodo della Seconda Guerra Mondiale.
A comporla era una rete capillare di informatori e collaboratori che permetteva il controllo totale e costante della vita quotidiana di tutti i cittadini appartenenti alla DDR. L’obiettivo era quello di mantenere un controllo assoluto, evitando la formazione di dissensi politici.
Gerarchica e segreta, controllava le comunicazioni, intercettava la corrispondenza e gestiva persino operazioni di spionaggio politico locale ed internazionale. Si può definire una dissoluzione ufficiale dal 1989, anno in cui è avvenuta la caduta del Muro di Berlino e la conseguente riunificazione della Germania. Oggi è possibile saperne di più visitando il museo della Stasi a Berlino.
Quali città facevano parte della DDR
La capitale della DDR era Berlino Est e contava oltre un milione di abitanti. Simbolo fondamentale della tensione durante la Guerra Fredda, non era l’unica città a farne parte. Il gruppo comprendeva anche Dresda, Potsdam, Francoforte sull’Oder, Lipsia, Cottbus e Neubrandenburg erano le principali.
Chi comandava nella DDR?
Ad occuparsi del comando all’interno della repubblica democratica tedesca era il Partito di Unità Socialista della Germania. Conosciuto ai più con l’acronimo di SED, è stato un punto di riferimento per il governo che ha preso il comando in seguito alla fusione forzata tra il partito comunista e quello socialdemocratico.
A detenere fisicamente il potere della DDR era il leader del SED Walter Ulbricht che se ne è occupato in prima persona dal 1950 fino al 1971. Con la sua attività, Berlino si allineò in modo stretto con l’Unione Sovietica adottandone il modello socialista e promuovendo la costruzione del Muro di Berlino dividendo la città in due poli politici: Berlino Est e Berlino Ovest.
Dopo il governo Ulbricht, il potere passa nelle mani di Erich Honecker che ha mantenuto il potere fino al 1989. Seppur il potere politico non sia mancato, il malcontento popolare e le difficoltà economiche hanno impoverito di consensi il partito che non riusciva a tenere sotto controllo i dissidenti nonostante la serrata opera di censura e sorveglianza.
Qualche curiosità su Berlino durante la DDR
Che la DDR abbia fatto vivere un regime di controllo e terrore ai tedeschi è evidente, ma lo è altrettanto che gli abitanti di Berlino fossero furbi. Tra le curiosità che riguardano questi anni, c’è infatti il groviglio di tunnel sotterranei utilizzati per fuggire da parte della resistenza. Basti pensare che durante gli anni moltissimi hanno tentato di scappare, alcuni riuscendoci. Tra i più celebri c’è il “tunnel 57” che ha salvato numerose persone in fuga nel 1964.
La creatività dei local per provare ad eludere i controlli non è da sottovalutare: molti si sono ingegnati per riuscire a contrabbandare prodotti occidentali, come jeans o altri capi d’abbigliamento altrimenti non reperibili. Proprio come durante la Seconda guerra mondiale, anche in questi anni erano presenti locali nascosti: caffè, bar e club che sembravano operare in modalità semi-clandestina offrendo cocktail e alcolici vietati o permettendo l’ascolto di musica occidentale.
Oltre ad eludere i controlli, erano i luoghi ideali in cui discutere liberamente senza sentirsi gli occhi della Stasi addosso. I divieti e le limitazioni riguardavano anche il cibo: proprio gli alimentari erano spesso al centro del contrabbando. In cima alle preferenze? Coca-Cola, cioccolato, salsicce e würstel.
Quali sono le differenze tra DDR e BRD
Dal secondo dopoguerra in poi Berlino e la Germania sono state divise in due: da una parte la Berlino Est di pensiero filo-sovietico e fortemente collegata alla Russia con la DDR al governo, dall’altra la BRD cioè la repubblica federale di Germania che ha preso il comando della zona ovest più unita all’Europa.
Le differenze non sono poche e traspaiono tantissimo dal punto di vista economico: la DDR ha centralizzato le industrie, i servizi e le aziende puntando ai progressi sociali ma confrontata con la BRD lo stacco era notevole. Nella zona ovest della Germania si stava meglio, gli standard di vita erano superiori e il benessere è arrivato decisamente più rapidamente. Basti pensare che il modello economico adottato qui rese la Germania una delle economie più forti al mondo.
Le differenze erano notevoli persino dal punto di vista culturale: basti pensare che se nella DDR le influenze di ideologia socialista erano fortissime e c’era una totale censura e controllo dell’informazione, nella BRD la libertà culturale, il pluralismo e la libertà d’espressione prendevano il sopravvento.
Se da una parte c’era liberismo, dall’altra c’erano controllo e repressione. Nonostante abbia rappresentato un periodo buio, molti parlano di “ostalgie” della DDR da intendere proprio come un sentimento forte di nostalgia verso quegli ideali.
Se volessimo essere più precisi però, non dovremmo parlare di nostalgia quanto di senso di inadeguatezza: dopo la caduta del muro, gli abitanti della Berlino orientale si sono sentiti diversi e non accettati dalla parte occidentale quasi rimpiangendo un passo indietro che quanto meno li avrebbe fatti sentire meno sbagliati.