Berlino Est e Berlino Ovest

Cosa resta di quegli anni e cosa è cambiato di più a Berlino Est? La capitale tedesca fu divisa per ben 28 anni da un muro invalicabile, scopriamo insieme come la capitale era effettivamente divisa e quali sono i luoghi che sono rimasti intatti fino ad oggi.

Berlino: una città ancora divisa?

Per un turista che approda oggi per la prima volta a Berlino può essere difficile immaginare che fino a 26 anni fa la città  era ancora divisa in due, e non è semplice capire dove finisce Berlino ovest e comincia Berlino est e viceversa.

La separazione di Berlino è stato un capitolo della storia tedesca tanto doloroso dall’interno quanto oggetto di estremo interesse dall’esterno. A distanza di anni è curioso vedere l’effetto che il muro (in tedesco die Mauer), questa imponente linea di divisione tra Berlino est e ovest, ha avuto sui cittadini e sulla città  stessa. è possibile osservare la separazione causata dal muro in questa cartina che raffigura Berlino est e ovest divise:

Differenze tra Berlino Est e Berlino Ovest

Osservando le differenze tra Berlino est e ovest, ci rendiamo conto che alcune sono ancora riconoscibili nella struttura e nella conformazione della città , mentre altre sono differenze culturali e più profonde che dimostrano quanto i decenni del muro abbiano segnato la storia di Berlino e dei berlinesi.

Tra le differenze più facilmente riconoscibili ci sono:

  • L’architettura: la divisione tra est e ovest va prima di tutto ricercata negli edifici e nell’architettura della città . Gli enormi palazzoni in cemento di Berlino est e gli immensi vialoni, primo su tutti Karl-Marx-Allee, sono l’eredità  di decenni di dominazione sovietica; al contrario l’architettura di Berlino ovest dopo la seconda guerra mondiale è stata orientata verso la ricostruzione della città  come simbolo di modernità  e metafora di libertà , ed è rappresentata dalla presenza di ampi spazi aperti e aree verdi;
  • Tram vs. Autobus: una delle differenze più evidenti tra Berlino est e ovest è la scelta dei mezzi pubblici. Se prendete un tram o vi accorgete della presenza di binari del tram, allora vi trovate nella parte est della città . Dopo la seconda guerra mondiale, Berlino ovest ha optato per i più moderni autobus, considerando i tram fuori moda;
  • Kebab: per via della grande presenza di immigrazione turca nella Germania Federale, ancora oggi la maggior parte dei chioschi di Kebab si trova a ovest del muro;
  • L’omino del semaforo: il famoso Ampelmãnnchen, uno dei simboli più famosi di Berlino, apparteneva alla Germania dell’est, ed è ancora visibile sulla maggior parte dei semafori in questa parte della città , anche se sono in misura minore presenti anche a Berlino ovest.

Altre differenze sono di tipo culturale, meno evidenti e rappresentano il simbolo di una città  ancora non del tutto riunificata come potrebbe sembrare in un primo momento:

  • I berlinesi si dividono ancora in Ossis (orientali) e Wessis (occidentali), denominazioni che oggi è avvertita da alcuni come denigratoria, mentre da altri è considerata parte della cultura tedesca. I tedeschi dell’ovest accusano gli altri di mancanza di ambizione dovuta ai decenni di dominazione sovietica, mentre i berlinesi dell’est considerano i Wessis troppo arroganti;
  • La presenza di stranieri è molto più forte nell’ovest che nell’est della città , specialmente per quanto riguarda la minoranza turca. Gli autoctoni di Berlino est hanno la tendenza a rimanere in questa parte della città . L’80% degli immigrati vive a ovest del muro, mentre i numeri per la presenza della comunità  turca nell’ovest arrivano fino al 96,5%.

Nonostante alcune divisioni (piò o meno manifeste) esistano ancora, dopo l’unificazione la Germania si è impegnata molto per riuscire ad integrare le due parti del paese. I berlinesi sono sicuramente uniti da una storia comune di sofferenza e dalla volontà  di superare le divisioni che ancora oggi segnano la città.

Berlino Est: ieri ed oggi

Oggi alcuni passaggi della storica data della caduta (9 Novembre 1989) sono sicuramente meno evidenti: guardando alcune delle maggiori strade di una moderna capitale europea non si direbbe che da là sia passato inarrestabile il vento del cambiamento.

È quanto accade agli occhi spaesati del visitatore, una volta giunto, ad esempio, in Bernauer Street, dove un tempo si aprì una breccia per i festanti cittadini della Germania dell’Est finalmente liberi di varcare il confine. Oggi nello stesso luogo sorge una strada totalmente diversa, piena dell’andirivieni di masse di lavoratori e consumatori più che di aspiranti uomini liberi.

Trabant
Trabant (muro di Berlino)

Il muro in sè, ovviamente, non esiste più. Tuttavia, come monito per gli anni più oscuri della Germania, in alcuni punti ne sono stati lasciati in piedi alcune sezioni: la più lunga è quella nei pressi dell’Oberbaumbrücke, uno dei ponti più conosciuti di Germania, su cui esisteva uno dei vari checkpoint (tra i quali il più famoso resta il Checkpoint Charlie).

La rivoluzione del Mitte

La riunificazione della città , ha giovato a molti luoghi simbolo della città : un esempio su dove il cambiamento in positivo si è avvertito maggiormente, potrebbe essere costituito dall’Augustrasse nel Mitte.

Qui un tempo era possibile scorgere una via sporca, piena di cassonetti sul quale anime disperate avevano scritto, a loro rischio e pericolo <<come si può lasciare la Ddr?>>.

Oggi l’Augustrasse è un piacevole ritrovo per gli amanti della buona cucina (numerosi i ristoranti, per palati d’ogni dove) e dell’arte, per la presenza di numerose gallerie, come la famosa Fuchs.

Porta Brandeburgo Berlino

Sempre nel Mitte, il centro storico (un tempo facente parte di Berlino Est), si trova forse il simbolo più famoso del cambiamento berlinese: la Porta di Brandeburgo. Simbolo di Berlino nel mondo dalla fine del XVIII secolo, con le sue colonne che in qualche modo ricordano la grandezza degli antichi templi di Grecia, essa fu umiliata dall’accostamento di una sezione del muro, oggi inesistente.

Per questo motivo il panorama che oggi suscita grandezza, un tempo doveva semplicemente ispirare solo malinconica compassione. Degli anni di degrado di quest’area rimangono a testimonianza delle foto, alcune delle quali, molto famose, che immortalano i berlinesi intenti nella conquista del muro del 9 novembre 1989.

Cosa vedere a Berlino Est

La parola chiave del viaggio a Berlino Est è “ostalgie” un neologismo che è la sintesi di “ost” che in tedesco significa appunto “est”, e “nostalgie” che non ha alcun bisogno di traduzione.

Si tratta di un sentimento piuttosto diffuso che trova la massima espressione nel film “Good Bye Lenin” e nelle corse di Alex che cerca un vasetto di Spreewaldgurken. Lasciando da parte questa piccola perla cinematografica, scopriamo insieme i monumenti e le attrazioni dell’Est.

Fernsehturm Alexanderplatz Berlino Simbolo della Berlino Est

Il tour nella vecchia DDR parte proprio dal DDR Musem che si trova nell’isola dei musei, sulle rive di Sprea. Il museo è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 20 (il sabato sino alle 22) e riproduce un appartamento dei palazzoni della Germania dell’Est con tanto di divano per guardare i programmi dell’epoca.

Subito dopo dirigiti verso il cuore di Berlino Est: Alexanderplatz. Grigia e sin troppo affollata, solo i visitatori più attenti riescono a cogliere ancora lo spirito di un tempo che aleggia tra i gioielli di architettura moderna e a tratti futuristica come la Fernsehturm, la struttura più alta di Berlino, una stazione che segna l’ora che somiglia ad un missile. All’interno un ascensore riesce a salire a 270 metri di altezza in 40 secondi. La costruzione ospita un ristorante e l’Hotel Park Inn.

In Bernauer Straße c’è il Memoriale del Muro di Berlino un percorso di 1,4 chilometri dove si racconta la storia del muro, nelle vicinanze c’è il Centro di Documentazione che ospita una mostra permanente ed è ad accesso libero; dalla torre panoramica si possono vedere gli impianti di confine non ancora smantellati.

Le cose da vedere a Berlino Est sono molte ma non dimenticare di sostare qualche minuto nelle stazioni fantasma come Nordbahnhof, attraversate dai treni occidentali a gran velocità, come fanno i nostri Freccia Rossa nei piccoli comuni non serviti dall’alta velocità .

Salendo nuovamente a bordo della U-bahn la tappa successiva è Karl Marx Allee, un percorso di 4,4 chilometri un tempo chiamato Stalinallee da fare a piedi per tornare ai fasti delle parate trionfali. Sempre qui vi è il Kino International, il cinema di Berlino Est famoso per le locandine fatte a mano, e il Cafè Moskau, frequentato dai compagni di un certo livello.

Al Cafè Sibylle invece, locale altrettanto famoso, tra torte e tazze di caldo caffè c’è un’esposizione con la storia di Karl Marx Allee. Alla fine di questa via si prosegue per Frankfurter Allee e poi verso il Museo della Stasi in Ruschestraße sede del Ministerium für Staatssicherheit dove c’erano gli uffici dei servizi segreti.

Le altre tappe sono la East Side Gallery in Mühlenstraße dove è custodita una porzione del muro originale, oggi decorata con graffiti realizzati da writer famosi con tematiche che vanno dalla pace alla caduta del simbolo di divisione più controverso dello scorso secolo, ed il Checkpoint Charlie, un varco che collegava il comparto sovietico (Mitte) con quello americano (Kreuzberg) accessibile solo a militari e diplomatici.

I simboli di Berlino Est

Ampelmännchen berlino semafori

Caratteristica peculiare di Berlino Est, sia dell’epoca della divisione sia dell’odierna capitale moderna, sono i semafori, con il caratteristico omino con tanto di cappello. L’idea fu dello psicologo Karl Peglau, chiamato a tentare di ridurre il tasso d’incidenti stradali che martoriava la parte socialista della città. Tra il 1955 e il 1960 ben 10 mila pedoni sono rimasti vittime di incidenti stradali.

Secondo Peglau, la soluzione stava nel rendere la figura umana nella segnaletica luminosa il quanto più riconoscibile per i pedoni: per cui l’omino fu dotato di naso, dita, orecchie e bocca, evidenti nelle due pose di “stop” e “via libera”.

Le luci dei semafori erano troppo piccole, e i colori potevano non essere distinti dai daltonici. La commissione accolse la proposta e nel 1969 venne installato il primo semaforo con gli omini a Unter den Linden e a Friedrichstrasse.

Dopo la riunificazione della Germania questi semafori vennero considerati obsoleti, ma dopo una petizione popolare nel 2005 vennero adottati quelli vecchi anche a Berlino Ovest. Nel 1995 inoltre vennero costruite delle lampade con l’Ampelmännchen e, insieme all’Orso, anche l’omino è uno dei simboli di Berlino.

Ancora oggi gli Ampelmännchen illuminano le passeggiate dei berlinesi, i quali, riconoscenti hanno contraccambiato facendone un’immagine da souvenir degna di qualsiasi turista.

I turisti che oggi si recano a Berlino possono prendere la metro e passare proprio lì, a Berlino Est, dove i treni si sono fermati per 28 anni e, quando è stato abbattuto il muro, hanno ripreso a correre. Così come c’è stata una corsa verso il cambiamento. Eppure vi sono ancora dei simboli di Berlino Est che approfondiremo nel corso del nostro articolo.

Mappa Berlino Est

Come ben sappiamo, durante la Guerra Fredda, Berlino era divisa in 2 parti: Berlino Est e Berlino Ovest.

Dando uno sguardo alla mappa di Berlino qui sopra, potrai distinguere Berlino Est colorata in rosso da Berlino Ovest colorata in grigio.

Il muro di Berlino si trovava attorno a Berlino Ovest (parte grigia). Berlino Ovest era divisa in 3 settori: francese, britannico e statunitense (ecco perchè la parte grigia della mappa è divisa in 3 parti). Berlino Est invece faceva parte del settore sovietico.

Quartieri di Berlino Est

  • Friedrichshain
  • Hellersdorf
  • Hohenschönhausen
  • Köpenick
  • Lichtenberg
  • Marzahn
  • Mitte
  • Pankow
  • Prenzlauer Berg
  • Treptow
  • Weißensee

Cosa non è cambiato a Berlino Est

C’è una Berlino Est che conserva ancora il suo cuore autentico dopo la caduta del muro di Berlino. Prendendo la linea U5 della metro e scendendo alla fermata Tierpark si può fare un salto indietro di ¼ di secolo. Gli aspetti urbanistici sono rimasti più o meno gli stessi, inclusi i Plattenbauten.

La linea 5 della metro è stata inaugurata nel 1973 ed è l’unica costruita nei 40 anni del regime della DDR, usata per collegare le varie zone e portare i visitatori alla zoo. Il manto stradale è quello dell’epoca, e inoltrandosi nelle vie si arriva a Erieseering 33-35 davanti ad un Kinderkombination a doppia entrata, una per il Kinderkrippe (asilo nido) e l’altra per la Kindergarten (scuola materna). Oggi è un centro per i giovani del quartiere.

In questa zona di Berlino Est, poco lontano da Karl-Liebknecht-Strasse, si trovano delle sculture in bronzo dell’epoca, perfettamente integrate nel contesto urbano, quelle più famose sono Marx e Engels, fra Nikolaiviertel e il duomo di Berlino.

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